GLI ORGANI DI LEONARDO
Leonardo da Vinci si dedicò anche al re degli strumenti
QUANDO GLI ORGANI SI SUONAVANO CON I PUGNI
In un epoca lontana gli organi si suonavano con i pugni
Nel Syntagma musicum vol. II, scritto da Michael Praetorius nel 1619, nella parte terza del De Organographia, è presente la descrizione dell’organo, non più esistente, del duomo dei Santi Stefano e Sisto ad Halberstadt in Germania.
È l’organo che detiene, ancora oggi, diversi primati.
1 – è il più antico organo di cui se ne conoscono le caratteristiche documentate nel volume sopra indicato.
2 – è il più antico organo documentato la cui tastiera (dalle caratteristiche molto particolari) presenta l’ottava, anche se unica, costituita da 12 semitoni così come la conosciamo oggi.
3 – Vista la sua fama in ambito della storia dell’organo, su una sua replica, in costruzione nella chiesa di Sankt-Burcha a Halberstadt, è tutt’ora in esecuzione la più lunga composizione di tutti i tempi: si tratta del brano Organ²/ASLSP di John Cage. Questo brano ha cominciato a suonare nel 2000 e finirà nel 2639, durata del brano: 639 anni, cioè il numero degli anni che vanno dalla costruzione dell’organo, avvenuta nel 1361 ad opera di Nicolaus Faber, al 2000, anno di inizio dell’esecuzione.
La replica dell’organo, molto semplificata, ha attualmente 3 canne, la sua stessa costruzione verrà completata nell’arco dei 639 anni alla fine dei quali sia l’organo che l’esecuzione saranno terminati.
(Wiki del progetto) (Sito ufficiale)
Le caratteristiche fondamentali di questo strumento, come di gran parte degli organi di quei tempi, è che le tre tastiere e la pedaliera con cui era montato non andavano oltre una unica ottava, essendo costruite per accompagnare il canto e non come strumenti da concerto.
La disposizione fonica infatti era:
Oberes Diskantklavier H1-g0a0: Blockwerk XXXII-LVI 8'
Unteres Diskantklavier H1-g0a0: Prinzipal 16'
Bassklavier H1-AH: Prinzipal 32'
Pedal H1-AH: Blockwerk XVI-XXIV 16'
Non c’erano registri, essendo voci uniche per ogni tastiera, dal che se ne deduce che i tasti e i pedali aprivano direttamente le valvole delle singole canne. Non ci doveva essere cioè il somiere.
L’aria veniva assicurata da una complessa macchina a mantici:
Vedete qui una ricostruzione tridimensionale prodotta dallo staf di grandorgano.it:
Come era uso a quell’epoca, i tasti erano piuttosto grandi, poiché venivano premuti con l’intera mano se non addirittura col pugno, anche se nell’organo di Halberstadt avevano già dimensioni tali da permettere l’uso delle singole dita.
Esiste un secondo organo di quell’epoca che dimostra come funzionavano questi strumenti: il Norrlanda di Stoccolma oggi, in cattive condizioni, è visibile in un museo di quella città.
È possibile verificare la modalità con la quale venivano suonate queste tastiere in un dipinto dell’arte fiamminga.
Nella cattedrale di Gent, in Belgio, c’è un polittico di Jan van Eyck e Hubert van Eyck, Il Polittico dell'Agnello Mistico, realizzato nel 1432 ed è uno dei grandi capolavori della storia dell'arte mondiale.
Nel pannello della parte superiore destra del polittico sono rappresentati angeli musicanti. Uno suona un organo molto simile al Norrlanda.
La modalità con la quale l’angelo suona quest’organo è molto simile al modo con il quale si dovevano suonare questi strumenti, cioè premendo ogni tasto con l’insieme delle dita di una mano.
Nicolas MEEÙS, della Sorbona di Parigi, ha effettuato un interessante studio su questa tastiera, poiche i van Eyck hanno ricreato con molta attenzione uno strumento probabilmente realmente esistente a quei tempi, tra l'altro correggendo e rimanipolando il dipinto per renderlo più simile al modello reale.
Allegata la relazione (in francese); https://www.grandorgano.it/Note/AM2.pdf
Del Norrlanda di Stoccolma ne è stata costruita una replica perfettamente funzionante presente nel Orgelbaumuseum Schloss Hanstein a Ostheim von der Rhön, in Germania.
Strumento usato anche per alcune esecuzioni che dimostrano come fossero utilizzati e come fossero costruiti esclusivamente per l’accompagnamento del canto sacro e non certo per eseguire concerti.
Ma la storia dell’organo ci dice che strumenti di epoca ancora precedente, venivano usati sempre con le mani, ma senza molle o contrappesi che permettessero il ritorno delle valvole, per cui con le mani occorreva aprire e chiudere le valvole stesse. Ma questo sarà argomento di un’altra nota in preparazione.
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